Una storia. Pensi di non averne bisogno?

CMC Studio

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Qualche giorno fa, durante una cena di lavoro, abbiamo brindato con un buon vino siciliano. Sarà per deformazione professionale, ma la prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di cercare su Facebook l’azienda produttrice. L’ultimo post risaliva a circa 3 mesi fa, una banale condivisione di un articolo di settore, poi pubblicazioni di foto senza testi, diverse fra loro e poco gradevoli esteticamente. Bene. Siamo andate su Instagram. Profilo assente. Poi su Twitter. Profilo assente. Poi su Pinterest. Era ovvio, assente. A quel punto abbiamo cercato il sito web. Eccolo! Inizialmente una buona impressione: belle immagini ma un po’ lento, graficamente poco dinamico, informazioni essenziali, nella sezione news solo l’elenco dei premi vinti. Nessun evento, nessuna informazione, niente di interessante insomma. blur-1852926_1920E vi assicuro che si tratta di un’azienda molto nota. E’ stata una delusione e ci simo chieste come mai. Il lavoro nelle vigne è così carico di fascino, pieno di storie da raccontare, di tradizioni, il vino rappresenta oggi una delle migliori eccellenze italiane. E allora perché non dirlo? Perché non fare vedere il lavoro della terra, la fatica, l’emozione, i sentimenti, l’impegno, il valore esperienziale che sta dentro una bottiglia di vino? Pensano di non averne bisogno? Si stanno sbagliando.

Con il nostro lavoro ci capita spesso di imbatterci in aziende ben avviate come questa, con una storia da raccontare, e ci chiediamo perché nessuno la racconti. Troppo spesso la capacità dei media di esprimere al meglio la vocazione di un’attività, di amplificarne le potenzialità, di alimentarne il business, di mantenerla interessante e viva viene sottovalutata. Questo è davvero un gran peccato. Non basta avere un sito web, non basta avere una pagina facebook, non basta un bigliettino da visita per comunicare un’eccellenza né per attirare clienti. Arriveranno sempre nuove attività, imprenditori più giovani e magari solo per il fatto di saper raccontarsi meglio andranno ad occupare un pezzetto di uno spazio di mercato già abitato da un’azienda che invece la storia l’ha fatta.

E allora. Cosa fare? Non sottovalutare l’importanza di una buona comunicazione. Affidarsi a dei professionisti, competenti e non improvvisati, qualificati e non semplicemente economici. Perché? Per rinnovare l’immagine dell’azienda, rendendola visibile nel modo giusto.

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Via quindi siti web obsoleti, con foto scattate dal cognato, impossibili da navigare sugli smartphone, con informazioni sbagliate o imprecise. Il sito web deve essere efficace, con immagini curate e realizzate da un professionista, con testi aggiornati, accattivanti e intuitivi. Deve essere presente nei motori di ricerca, graficamente adatto ai dispositivi mobile, integrato con tutti i social network per favorire la condivisione dei contenuti. Deve permettere all’utente di vivere quell’azienda, desiderarne il prodotto, percepirne il valore. E poi passiamo alle pagine social ufficiali dell’azienda. È importante affidarle a chi ha del tempo da dedicare a questa attività. È necessario sapere cosa dire, quando, come costruire una storia, come emozionare, come informare. Il potere dei social è immenso, quindi è necessario stare attenti perché sono capaci di recare grandi benefici come gravi danni, ma non esiste l’opzione “non voglio stare sui social”. Quindi le pagine vanno curate e gestite nel modo giusto, dalle persone giuste. Le informazioni devono essere interessanti, utili, “belle” – perché sono anche visive – coerenti, capaci di emozionare. E devono essere sempre aggiornate, altrimenti non portano alcun beneficio e questa non è un’opinione ma un dato statistico.

Il consiglio? Non dare mai nulla per scontato, affidarsi a dei professionisti e ricordarsi che tutti hanno una storia da raccontare. Ed oggi lo si fa principalmente attraverso i media. Senza una storia non ci sono dei personaggi e non ci sono protagonisti. Quindi emozionare e dare valore alla propria azienda è oggi certamente una priorità per tutti.

E anche per noi, che in questo momento vi abbiamo “raccontato” un pezzetto della qualità del nostro lavoro.